
Uno spietato affresco dell’Italia del Sud tra riti mondani e giochi di potere ne “La Ferocia” di VicoQuartoMazzini, dall’omonimo romanzo di Nicola Lagioia (Premio Strega e Premio Mondello 2025) con adattamento di Linda Dalisi, scenografie di Daniele Spanò e disegno luci di Giulia Pastore, musiche di Pino Basile e costumi di Lilian Indraccolo, per la regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà (produzione SCARTI / Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, Elsinor / Centro di Produzione Teatrale, LAC / Lugano Arte e Cultura, RomaEuropa Festival, Tric Teatri di Bari e Teatro Nazionale di Genova).
Si comincia mercoledì 26 fino a domenica 30 marzo al Teatro Massimo di Cagliari (tutti i giorni da mercoledì a venerdì alle 20.30 – turni A, B e C; sabato alle 19.30 – turno D e domenica alle 19 – turno E) per la Stagione 2024-2025 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC Sardegna.
Una tragedia contemporanea sullo sfondo di una terra antica, ancora legata a una civiltà patriarcale e alla conservazione di antichi privilegi, in cui si afferma una nuova classe imprenditoriale: sotto i riflettori Michele Altamura, Leonardo Capuano, Enrico Casale, Gaetano Colella, Francesca Mazza, Marco Morellini, Gabriele Paolocà e Andrea Volpetti interpretano i personaggi di un giallo senza colpevoli, riuniti loro malgrado attraverso legami di sangue o d’affari intorno al mistero della morte di una giovane donna.
“La Ferocia” racconta un mondo arcaico, sospeso tra passato e presente, dove la bella e enigmatica Clara, figlia di Vittorio Salvemini, impresario edile a capo di un impero in un mondo in cui i rischi del mercato si intrecciano ai favori della politica, rappresenta una sorta di mina vagante: affascinante e spregiudicata, appare come creatura di sogno per poi precipitare in un abisso reale e metaforico, lasciando dietro di sé sensi di colpa e dubbi, insieme a un cumulo di macerie.
“La Ferocia” (vincitore di quattro Premio Ubu nel 2024: come miglior spettacolo, come miglior attrice / attore a Francesca Mazza e Leonardo Capuano e per il miglior disegno luci a Giulia Pastore) – si legge nella presentazione – «mette in scena il trionfo e la rovina della rabbia cieca dell’occidente: lo fa raccontando la storia della famiglia Salvemini, una saga familiare in cui le colpe dei padri si annidano nella debolezza dei figli. Un bestiario che racconta della nostra incapacità di sopprimere l’istinto di prevaricazione e il nostro essere perennemente incatenati alle leggi della natura».
Nicola Lagioia terrà inoltre la Lectio Magistralis intitolata “Dal Romanzo al Testo Teatrale” giovedì 27 marzo dalle 15 alle 17 al Teatro Massimo di Cagliari per Legger_ezza 2025, il progetto di Promozione della Lettura del CeDAC Sardegna per Studenti a Teatro, in collaborazione con l’Università di Cagliari.
Stesso giorno, dalle 18, “Oltre la Scena”, l’incontro con i protagonisti nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari in una conversazione con Roberta Ferraresi (ricercatrice e docente di Storia del Teatro e Linguaggi dello Spettacolo all’Università di Cagliari) Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.





