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Teatro Massimo, Marco Travaglio racconta “I migliori danni della nostra vita”

Preparato, irriverente, infaticabile. Con “I migliori danni della nostra vita”, Marco Travaglio porta al Teatro Massimo gli ultimi cinque anni della vita politica italiana.

Fra un raffinato sarcasmo e un’affinata ricerca del dettaglio, il giornalista effettua un percorso narrativo a 360°spiegando la genesi dell’attuale Governo, punto di partenza e di arrivo di uno spettacolo da sold out.

Con le prime note di “Quelli che ..” del compianto Enzo Jannacci, oltre ai presidente di Camera e Senato Fontana e La Russa, si parla di Salvini, Lollobrigida, Santanchè, Calderoli, Casellati, Zangrillo, Pichetto Fratin. Menzione speciale per il ministro della Giustizia Nordio .“ è il mio preferito” e per quello della Cultura Sangiuliano definito “il mio secondo preferito”.

Nel lungo racconto di Travaglio, al centro di tutto vi è il connubio di interessi volti a far cadere Giuseppe Conte, l’unico capace di spezzare l’egemonia del “pilota automatico” voluto dall’establishment.

Partendo da Monti per arrivare a Draghi, finanza e politica non plaudono alle iniziative dell’avvocato, reddito di cittadinanza in primis. L’ informazione stessa, spesso si macchia di fake news e di repentini e camaleontici cambi di punti di vista. “Putin sembra avere tutte le malattie, ma Biden è molto più lucido ?”.

In tre ore di monologo mai logorroico, Travaglio riesce a far sorridere come in uno spettacolo di Broadway.

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