Storie di guerra e di indifferenza raccontati nel nuovo progetto della compagnia Tragodia di Mogoro. “L’indifferenza alimenta la guerra” è il titolo della videoinstallazione e performance di Carmen Porcu prevista venerdì alle 10 a Terralba nella località Marceddi. Sono i luoghi che parlano di dolore e di morte a far nascere la riflessione: l’arte incontra le immagini proiettate in uno schermo per raccontare al pubblico quanto l’orrore del passato sia ancora impresso nelle menti e quanto conti, oggi più che mai, non dimenticare quanto fanno male le ferite ancora sanguinanti. E’ il teatro che stavolta si sposta dal suo luogo abituale, lascia le mura di una sala con gli spettatori seduti in poltrona e viaggia nei luoghi dimenticati come i fortini di guerra per riaprire i libri di storia e ripassare le lezioni consegnate dai soldati che si sono sacrificati per la Patria, per l’amore e per l’unità. Tragodia di Mogoro, nell’ambito del progetto Poetas ‘e Luxi dopo lo spettacolo Gramsci non mi interessa, ci regala altre emozioni con la multimedialità e le parole fluttuanti che descrivono l’indifferenza e il suo legame con la guerra. Tragodia sceglie la videoinstallazione per descrivere sentimenti, raccontare con i dialoghi la Grande Guerra e la sua estrema attualità. Un’installazione che serve a creare e a rappresentare , per mezzo di una proiezione video, una realtà artefatta con l’ obiettivo di guidare lo spettatore in un viaggio magico ed emozionante. Una rappresentazione in continuo mutamento che travolge il pubblico e fa incontrare l’innovazione delle immagini con il passato custodito all’interno del fortino. Lo spettatore non è posto di fronte all’opera in maniera distaccata, ma è catapultato e proiettato in essa, come se si trovasse in una realtà parallela. Ad assistere alla videoinstallazione ci saranno gli ospiti del Centro per l’Autonomia di Oristano (con il Plus e Ctr Cooperativa Onlus) con i quali Tragodia collabora da tempo, sempre sensibile ai temi sociali e a regalare esperienze nuove a ragazzi meno fortunati. Il luogo scelto ha poi grande significato e importanza e merita di essere valorizzato: la Torre di Marceddì faceva parte del sistema difensivo del Golfo di Oristano, progettato da Don Marcantonio Camos (governatore d’Iglesias) per volere del re Filippo II di Spagna, a causa delle continue incursioni saracene. Denominata dalla popolazione locale Torre Vecchia in modo da distinguerla dall’antistante Torre Nuova, fu ultimata ed operante nel 1580.
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