Tempi biblici in Sardegna per le visite specialistiche ospedaliere

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La situazione di oggi, è che la sanità in Sardegna risulta in affanno; i tempi per le prestazioni di medicina specialistica, di clinica assistenziale o di prevenzione, sono sempre più dilatati. Chi ne fa le spese sono ovviamente gli utenti, che si ritrovano loro malgrado ad essere pazienti due volte, per malattia e perchè devono essere tolleranti ed aspettare.

La colpa non è solo del Covid 19, la pandemia ha certamente complicato le cose, semi-monopolizzando le strutture ospedaliere con la sempre maggior richiesta di posti letto; questo, è stato però solo il colpo di grazia finale a carico di un sistema, che nonostante il massiccio ed encomiabile impegno degli operatori sanitari, era comunque già da prima, asfittico ed in crisi d’organizzazione.

Eppure, nel febbraio 2019 era stato approvato l’ultimo Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019-2021 che definiva le priorità e i tempi massimi per l’erogazione di esami, visite specialistiche, ricoveri ospedalieri e interventi chirurgici da parte del Servizio Sanitario.

Nella realtà, le singole regioni differiscono le une dalle altre, atteso che ogni entità territoriale attraverso i propri piani di governo delle liste d’attesa, può ridurre i tempi massimi previsti a livello nazionale; questo sulla carta, poi in pratica i tempi non si abbreviano, al contrario il più delle volte si dilatano.

Aspettare mesi per una prestazione specialistica e contare il tempo di attesa che intercorre tra la data di prenotazione e quella della effettiva visita sanitaria, non fa che accrescere il disagio e la preoccupazione nel paziente, che già ha a che fare con la malattia deve tenere a bada. Ed allora le strade sono due, o armarsi di pazienza sperando di arrivare alla data della prestazione prenotata, o affidarsi al privato, pagando la visita.

A questo riguardo, ci giunge la testimonianza diretta di Mauro Moledda, un paziente che suo malgrado ha toccato con mano cosa significhi aver bisogno di una prestazione sanitaria che – come un lontano miraggio – otterrà solo trascorsi oltre 350 giorni dal momento della prenotazione.

Il lettore testualmente riferisce: “Scrivo queste righe per rendere partecipi i tanti malati presenti nel territorio regionale di quanto successomi tra il giugno 2021 e questo 2022. Scrivo, con la speranza che quanto successo a me non capiti ad altri piu anziani o provenienti da altre zone della Sardegna. Il 29 giugno 2021 ho accusato un importante malore e sono stato ricoverato al Brotzu in cardiologia.

Dimesso nella prima decade di luglio ho provveduto (come indicato dai medici del reparto) a chiamare il CUP 070474747 per prenotare visite specialistiche varie. Tra queste mi è stata prenotata una visita all’ambulatorio Oncologico dell’Ospedale Businco di Cagliari, visita importante per avere un quadro completo relativamente ad un successivo intervento per una stenosi carotidea. La visita era prenotata per il 18 Gennaio 2022 alle ore 08.00 del mattino.

Con grande sacrificio personale e alzataccia dovuta al fatto che non guido, mi son recato al Businco; una gentilissima OSS mi ha portato nell’area di attesa dell’ambulatorio di ematologia suggerendomi appena fosse uscita una dottoressa o infermiera di dirle che per me era la prima visita. Ho pazientemente atteso ma visto che non usciva nessuno, alla prima occasione – appena apertasi la porta – ho chiesto ad una dottoressa presente all’interno come mi dovevo comportare.

Sono stato fatto entrare in sala e qui si sono avviate le procedure per risalire al mio nominativo: con mia grande sorpresa mi è stato detto che non ero stato prenotato e che non risultavo da nessuna parte.

Sono francamente rimasto scosso dalla notizia e ho quindi chiesto se fosse possibile risalire all’addetto del CUP o ad altro dirigente; mi è stato risposto negativamente e che mi sarei potuto recare al CUP del Businco per capire. Sono andato via nervosissimo, minacciando denunce alla Procura, non nei confronti degli astanti quanto nei confronti di questo sistema malato che tratta la gente alla stregua di numeri o peggio.

Mi sono recato allora al CUP e anche qui una gentile addetta mi ha detto che non risultavo prenotato e che non c’era nulla da fare. A quel punto, concordemente, si è deciso di provvedere ad una nuova prenotazione; data più vicina il 29 Giugno 2022 alle ore 08.00.

Morale: dai primi di luglio 2021 a fine giugno 2022, un ANNO. Chiaramente spero nel frattempo non mi capiti nulla e penso se questa situazione fosse successa a chi arrivava dalla Barbagia, dall’Anglona o qualche altra parte del vasto territorio isolano”.

Mauro Moledda, a conclusione del racconto della vicenda occorsagli, augura un momento di riflessione a chi è preposto ai controlli e all’andamento delle procedure di accettazione in un Ospedale, soggiungendo che dovrebbe esserci maggiore rispetto per tutti i malati.

Altro non c’è da dire, se non che associarsi a tale amara affermazione.

Alberto Porcu Zanda

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