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Tempi brevi per regolamentare l’uso dei monopattini elettrici

Active Lifestyle. Cropped view of five multiracial millennials driving electric kick scooters in downtown, banner

Apprezzamento per il metodo del confronto, avvio di un lavoro comune che dovrà condurre in tempi brevi ad una regolazione dell’uso dei monopattini elettrici. È quanto è emerso dal primo incontro tra i vertici tecnici del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, i rappresentanti dell’Anci e le aziende di noleggio dei monopattini, nel corso del quale il MIMS ha posto la necessità di mettere ordine sull’utilizzo di una nuova forma di mobilità che è esplosa durante la pandemia, con 42 mila mezzi offerti in sharing in 30 città. Due gli obiettivi: sicurezza sulle strade e decoro urbano evitando la sosta selvaggia dei mezzi sui marciapiedi. 

Molti gli aspetti affrontati durante l’incontro: dai limiti di velocità al numero identificativo del mezzo, dall’età minima per condurre il monopattino ai dispositivi per aumentare standard di sicurezza (segnalatori di direzione o controllo da remoto della velocità), dalla necessità di individuare aree di sosta dedicate a quella, inversa, di creare “no parking areas” in specifici ambiti delle città di particolare pregio urbanistico e architettonico.

Il MIMS ha sottolineato come le soluzioni per aumentare gli standard di sicurezza non debbano compromettere la diffusione di questi nuovi modelli di mobilità e, per questo, ha chiesto agli stessi rappresentanti del settore di formulare proposte, basate sulle più interessanti esperienze internazionali e sui dati che caratterizzano questo nuovo fenomeno di mobilità urbana. Le società di sharing hanno evidenziato la necessità di lavorare a regole equilibrate, tenuto conto anche del fatto che limiti di velocità troppo bassi posso esporre a rischi: ad esempio la difficoltà al mantenimento dell’equilibrio del mezzo nelle strade pedonalizzate dove è stato stabilito il limite dei 6km/h.

Condivisa da tutti l’importanza dell’educazione nell’utilizzo dei mezzi. I noleggiatori hanno evidenziato che – anche in base all’esperienza internazionale – dopo un iniziale periodo di utilizzo più “disordinato” dei mezzi, con il trascorrere dei mesi l’utenza tende ad acquisire uno stile più disciplinato. Il MIMS, da parte sua, ha chiesto di lavorare su meccanismi di registrazione e profilazione degli utenti che incorporino tutorial e contenuti educativi riguardo alle modalità di guida.

Prossimo appuntamento nella seconda metà di luglio: il MIMS ha infatti chiesto ai rappresentanti delle società di sharing di definire, entro pochi giorni, un documento unitario contenente proposte per il miglioramento di questo servizio, da valutare assieme ai tecnici dei Comuni e dell’Anci con l’obiettivo di giungere ad un “patto” tra istituzioni e fornitori di sharing. Per questa ragione hanno preso parte alla riunione anche i rappresentanti dell’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, per facilitare questo innovativo approccio di regolazione partecipata.

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