C’è alta pressione e la giornata è bella, soleggiata ed anche calda. Poi, d’improvviso, si sviluppa un temporale accompagnato da tuoni, fulmini e un bell’acquazzone. Un breve refrigerio e poi torna di gran carriera il sole e l’aria rimane calda e umida. Stiamo parlando dei cosiddetti “temporali di calore”.
Vengono definiti temporali di calore perchè si sviluppano in assenza di perturbazioni organizzate tali da far immaginare un peggioramento del tempo relativamente diffuso e accompagnato da un ricambio d’aria sostanzioso e deciso. Il loro innesco è legato ai classici moti convettivi che durante una calda e assolata giornata estiva ( spesso anche in Primavera) interessano la bassa troposfera. Moti che sono molto più vivaci tra il pomeriggio e la prima serata.
Semplificando: il forte riscaldamento diurno permette la risalita di “bolle di aria calda” (definite termiche) che, se trovano le condizioni adatte, riescono a dare vita a quelle torri di nubi cumuliformi che poi originano il temporale. Dove è favorita la risalita delle termiche? Lungo i rilievi montuosi. Il pendio di una montagna si comporta come un perfetto trampolino di lancio per le termiche, le quali riescono con più facilità – rispetto alla pianura – a superare lo strato stabile in quota che caratterizza le giornate di alta pressione estiva.
Una volta sviluppato, il temporale non ha l’adeguato sostegno per prolungare la sua attività nel tempo e quindi esaurisce velocemente il suo ciclo di vita, senza però dimenticarsi di originare un bell’acquazzone e un po’ di fulmini e tuoni. Dietro di sè lascia un’atmosfera di nuovo calma, magari leggermente più fresca ma spesso più umida.
I temporali di calore sono quindi una vera e propria mina vagante in condizioni di alta pressione, specialmente per chi si trova sui monti ed in prossimità di essi. Sulle pianure, come detto, la loro frequenza è decisamente minore ma non nulla: se le condizioni lo permettono essi possono benissimo svilupparsi anche in piena pianura, tendenzialmente durante le ore serali o notturne.
E attenzione: il fatto che siano temporali che si formano in presenza di alta pressione non pregiudica la loro intensità. Considerato che hanno a disposizione una bella quantità di aria calda per svilupparsi, non è insolito ritrovarsi a che fare con fenomeni intensi e grandinigeni, seppur fugaci e destinati ad una rapida dissoluzione.
by Andrea Colombo (3bmeteo.com)
Dottore magistrale in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio