Tre giorni di sciopero a partire da oggi e la richiesta di un confronto alla Regione, per affrontare una vertenza che rischia di spazzare via 70 posti di lavoro in un settore strategico: succede nelle aziende Mvm e Effe&C, che in Sardegna opera a San Sperate, nel settore delle telecomunicazioni, per conto di Tim e Open Fiber, e in quello elettrico, per conto di Enel distribuzione.
“Da qualche mese i lavoratori ricevono gli stipendi in modo scaglionato e sempre in ritardo”, hanno detto i segretari Slc e Fiom Cgil Alessandro Randaccio e Marco Mereu sottolineando che “il tempo delle promesse non mantenute è finito, chi lavora deve essere pagato”.
Le ragioni dello sciopero sono molteplici, ad inasprire il clima e le preoccupazioni del sindacato infatti, è il contesto generale in cui l’azienda sembra operare ormai da tempo: “Non c’è più traccia di alcune forniture indispensabili per svolgere le lavorazioni, abbiamo appreso in via informale di sequestri di mezzi e carte per il rifornimento di carburante bloccate”, aggiungono Randaccio e Mereu.
Un quadro per nulla rassicurante che non trova risposte esaustive nel tentativo delle aziende di minimizzare promettendo soluzioni future che poi non arrivano mai e persino nascondendo le proprie responsabilità dietro presunti ritardi nei pagamenti da parte di qualche committente.
Secondo i sindacati l’azienda non è trasparente nelle comunicazioni e il problema potrebbe essere strutturale, con il rischio di mettere in pericolo e disperdere occupazione pregiata proprio alla vigilia dei tanti investimenti che vedono anche la Sardegna protagonista nei vari piani sulla digitalizzazione previsti dal Pnrr. Per queste ragioni Slc e Fiom chiedono l’avvio di confronto con l’assessorato regionale all’Industria anche in presenza delle committenti Tim, Open Fiber e Enel.