Trasporto merci, Confartigianato Sardegna lancia l’allarme

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Autotrasporto sardo col freno a mano tirato. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi della Confartigianato, negli ultimi dieci anni, sono scomparse 873 imprese e tremila addetti hanno perso il loro impiego.

In un contesto di automezzi obsoleti, concorrenza sleale, scarsa competitività e svantaggio geografico, sulle strade sarde, si muove l’85.4% delle merci contro una media Ue pari al 28%.

Il parco mezzi vetusto, il crollo della domanda, i costi di esercizio record, l’abusivismo, la concorrenza sleale praticata dai vettori stranieri, i pagamenti sempre più dilatati nel tempo – afferma Giovanni Mellino, Presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna – il tutto unito alla cronica carenza di infrastrutture e alla condizione geografica, ne hanno fiaccato la tenuta”.
Inevitabile una rincorsa al prezzo migliore che conduce fuori mercato molti piccoli padroncini alle prese con gasolio, assicurazione e pedaggi autostradali una volta raggiunta la penisola. Una sfida impari con i grossi Tir condotti sottocosto da autisti, spesso dell’Est Europa, disposti a guidare i pesanti mezzi senza rispettare i tempi di pausa imposti dal Codice della Strada.

Ma il quadro non è roseo anche a causa del costante calo della domanda, dal prolungato ritardo nei pagamenti e la riduzione nella produzione delle merci da trasportare.
Il Governo – precisa il Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna. Stefano Mameli – più volte, è intervenuto a supporto del sistema con soluzioni incentivate per favorire l’aggregazione, la fusione o la collaborazione di più imprese del settore, rinnovare e adeguare il parco veicolare, per acquistare nuovi veicoli a metano, rimorchi, semirimorchi e casse mobili, rottamare i mezzi ormai obsoleti e, infine, acquisire beni strumentali per il trasporto intermodale”.

In merito alle rotte tra Sardegna e Corsica dove l’incremento del 2017 rispetto all’anno precedente è stato del 19%, Mellino e Mameli affermano: Tre le criticità principali segnalate dalle imprese le navi troppo piccole, quindi la difficoltà a caricare certi automezzi, il drastico calo delle corse durante i mesi invernali, la diminuzione dello spazio a disposizione delle merci nel periodo estivo e porti sottodimensionati per un traffico in crescita”.
La Regione Sardegna stanzia
2.557.500 euro per la copertura degli oneri di servizio dal 2018 al 2020 e la compensazione economica prevista dalla Regione sarà destinata a garantire il trasporto nei mesi invernali, da novembre a marzo,mentre nel restante periodo dell’anno la domanda di mercato consente la prestazione del servizio in regime di libero mercato.
Siamo in attesa della procedura a evidenza pubblica, che dovrebbe
avvenire entro la fine di aprile o all’inizio di maggio. Per questo – concludono Mellino e Mameli – Confartigianato Trasporti Sardegna è pronta a collaborare con l’Assessorato Regionale dei Trasporti e con il Ministero delle Infrastrutture”.

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