
Solo nei prossimi giorni, poi, saranno convocati nell’ufficio del Gip anche i 10 ultras con l’obbligo di dimora e i 4 che hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di diversi reati contro l’ordine pubblico, la persona e il patrimonio, commessi in occasione di manifestazioni sportive e spaccio di stupefacenti. Solo dopo l’interrogatorio di garanzia i difensori potranno chiedere l’eventuale mitigazione della misura per chi è finito in carcere o ai domiciliari.
In tre, invece, tra i quali l’ex giocatore del Cagliari, Andrea Cossu, attualmente dirigente del club, risultano indagati a piede libero per reati minori (non viene loro contestata l’associazione a delinquere) e dunque non saranno convocati dal Gip.
L’operazione della Digos di Cagliari – coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia – è stata denominata “Frari”, in gergo cagliaritano “fratello”, perché così si chiamavano tra loro i componenti del gruppo accusati, in particolare, di brutali aggressioni a tifosi avversari. (ANSA).
