
In base ai dati forniti dalle autorità nazionali per l’immigrazione, il numero di rifugiati e migranti provenienti dal Venezuela, ha superato i 4 milioni: il continuo esodo, impone una scelta di fondo strategica e risolutiva che faciliti l’integrazione di rifugiati e migranti venezuelani nella regione.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) accolgono con favore l’adozione, da parte dei Paesi latinoamericani e dei Caraibi di una risoluzione in tal senso.
E’ quanto si è deciso durante la IV Riunione Tecnica Internazionale del Processo di Quito, tenutasi a Buenos Aires, il 4 e 5 luglio: l’incontro, convocato dal governo argentino, hanno visto al tavolo i rappresentanti governativi di 14 Paesi dell’America Latina e dei Caraibi, le Agenzie delle Nazioni Unite, le organizzazioni regionali, le banche per lo sviluppo ed i rappresentanti della società civile.
“Il continuo esodo dei venezuelani è di gran lunga superiore alle capacità e alle risorse dei governi della regione, una situazione che pone urgenti sfide per i Paesi d’accoglienza”, ha dichiarato Eduardo Stein, Rappresentante speciale congiunto UNHCR-OIM per i rifugiati e i migranti venezuelani. Il Processo di Quito rappresenta uno spazio d’incontro essenziale per la comunicazione e il coordinamento tra gli Stati. Ci sono molte buone pratiche nella regione e i governi traggono vantaggio da tali opportunità di scambio, dialogo e armonizzazione. Per questo è fondamentale continuare ad ampliare e rafforzare la partecipazione dei Paesi della regione a tale processo”.
Azioni e sforzi dei Paesi della regione, nell’ambito dell’accoglienza, della documentazione e dell’assistenza umanitaria, ma anche accesso a sanità, istruzione, occupazione e alloggio, fondamentale per facilitare l’integrazione dei rifugiati e dei migranti venezuelani: queste le azioni messe in campo.
La Strategia di Buenos Aires prevede una serie di azioni specifiche relative a questioni quali la tratta di esseri umani, l’assistenza sanitaria e il riconoscimento dei titoli accademici; ma anche la creazione di centri di informazione, accoglienza, consulenza e assistenza per i migranti, atti alla determinazione dello status di rifugiato.
In una dichiarazione congiunta, i governi hanno concordato anche di rafforzare le misure contro i reati transnazionali, come la tratta e il traffico di esseri umani, nonché contro la violenza sessuale e di genere e diverse forme di discriminazione e xenofobia, al fine di garantire la protezione dei più vulnerabili.
La creazione e l’attuazione di una Carta Informativa per la Mobilità Regionale sono state ritenute prioritarie al fine di integrare e rafforzare i processi di documentazione e registrazione a livello nazionale già esistenti o in fase di sviluppo.
Si è inoltre convenuto di promuovere la creazione di un gruppo di Paesi e istituzioni che collaborino per mitigare l’impatto della crisi nella regione mobilitando risorse per sostenere l’attuazione del Piano d’azione di Quito e della Strategia.
L’UNHCR e l’OIM ribadiscono il loro sostegno ai Paesi colpiti dall’esodo di migranti venezuelani e chiedono maggiori finanziamenti internazionali per proseguire le azioni in corso e mettere in atto i progetti presentati durante l’incontro.
Alberto Porcu Zanda
