È Aurelia Monni, studentessa del corso di Laurea in Ingegneria Elettronica, Informatica e delle Telecomunicazioni all’Università degli Studi di Cagliari, la vincitrice della sesta edizione di “Amazon Women in Innovation”, la borsa di studio promossa e finanziata da Amazon per aiutare le giovani studentesse di discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) a inserirsi nel settore dell’economia digitale, dell’innovazione e della tecnologia.
La giovane meritevole – insieme alle vincitrici degli altri sei Atenei italiani coinvolti nell’iniziativa di Amazon – usufruirà di un finanziamento di €6.000 per l’anno accademico 2023/24, con possibilità di rinnovo nei successivi due anni, assieme all’opportunità di disporre di una mentor Amazon, una manager dell’azienda con cui confrontarsi per sviluppare competenze utili per il proprio futuro percorso professionale: dalle tecniche per creare un curriculum efficace, ai consigli per affrontare un colloquio di lavoro.
Chi è la vincitrice di “Amazon Women in Innovation” per l’Università degli Studi di Cagliari
Sveglia puntata alle cinque e un tragitto di 1 ora e mezza da percorrere ogni giorno, quello da Carbonia a Cagliari, dove frequenta il primo anno di Ingegneria Elettronica, Informatica e delle Telecomunicazioni. Questa la routine di Aurelia Monni, 19 anni, e un’alleata con la quale condividerla: “Ho una sorella gemella, Eleonora. Entrambe siamo iscritte alla stessa facoltà. È con lei che condivido la passione per gli studi scientifici, eppure in famiglia si tratta davvero di una casualità: siamo le prime ad aver scelto questo percorso di studi”.
Quando le si chiede cosa l’abbia spinta a interessarsi alle materie STEM, Aurelia risponde che è un modo per capire il mondo che la circonda. “È un pensiero che condivido anche con mia sorella. Sin da bambine la curiosità per il mondo esterno ci ha avvicinate alle discipline scientifiche”.
Matematica, fisica, e a seguire calcolatori elettronici e studio dei circuiti, sono queste le materie preferite di Aurelia. Forte di un sano pragmatismo, per il momento la studentessa non si pone progetti a lungo termine: “Sicuramente continuerò nel campo dell’informatica, prima però di ritagliarmi il mio spazio in un dato campo d’applicazione, ho bisogno di conoscerli tutti.”
Nel descrivere il suo percorso, Aurelia lo descrive come una continua crescita e scoperta, per le competenze apprese e le esperienze fatte finora: “Imparo il lato pratico delle cose. Prima di quest’anno l’informatica era un concetto ancora nebuloso per me, non l’avevo mai studiata.
Questo però non è mai stato un motivo di insicurezza, al contrario, mi ha avvicinata alla materia, e a studiarla con un impegno ancora maggiore”.
Aurelia è venuta a conoscenza della possibilità di fare domanda per la borsa di studio Amazon Women in Innovation durante una lezione, con il Professore di programmazione: “Mi sono detta: perché non provarci? Non mi aspettavo di vincerla, ero contenta, sorpresa, ma soprattutto soddisfatta perché è stato un riconoscimento dei sacrifici che faccio ogni giorno”. Determinata a raggiungere i propri obiettivi, per Aurelia la scelta di una facoltà dove le ragazze sono ancora una minoranza non è mai stato uno scoglio, eppure riconosce che per alcune studentesse sia disincentivante. Alla sua “azienda del futuro” Aurelia chiede rispetto e buona comunicazione, un principio chiave che va al di là del genere dei suoi dipendenti.
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