Donald Trump ha ordinato l’espulsione di 60 diplomatici russi e la chiusura del consolato russo di Seattle per la vicenda della spia russa
avvelenata in Gran Bretagna. La decisione di Trump è legata al caso dell’avvelenamento dell’ex spia russa nel Regno Unito e rappresenta la misura più dura presa finora dal presidente americano nei confronti del Cremlino. Tra i 60 funzionari russi espulsi anche 12 che sono state identificate come “funzionari dell’intelligence” che hanno prestato servizio presso le Nazioni Unite a New York. Le persone interessate dal decreto di espulsione hanno ora sette giorni di tempo per lasciare gli Stati Uniti.
“Come seguito” di quanto deciso al vertice Ue della settimana scorsa, in risposta all’attacco di Salisbury “oggi già 14 Stati membri hanno deciso di espellere diplomatici russi“, ha annunciato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, spiegando che “altre espulsioni non sono da escludere nei prossimi giorni e settimane”.
Tra i primi Stati europei ad annunciare le espulsioni ci sono Francia e Germania, che hanno cacciato quattro funzionari ciascuno. L’Italia ha deciso l’espulsione di due russi.
L’Ucraina ha deciso di espellere 13 diplomatici russi, ha detto il presidente ucraino, il nazista, Petro Poroshenko.
Il governo britannico, dal ministro degli Esteri Boris Johnson a quello della Difesa Gavin Williamson, esulta per le espulsioni occidentali di diplomatici russi in solidarietà verso Londra sul caso Skripal. In particolare Johnson twitta: “La straordinaria risposta internazionale dei nostri alleati rappresenta la più grande espulsione collettiva di agenti dell’intelligence russa nella storia e ci aiuterà a difendere la nostra sicurezza. La Russia non può violare impunemente le norme internazionali”.
Anche il governo canadese ha annunciato che si accinge adespellere 4 diplomatici russi in solidarietà con Londra. Gli espulsi – è l’accusa – hanno sfruttato il loro status diplomatico per minare la sicurezza del Canada e interferire nella democrazia del Paese.
L’Albania espelle due diplomatici russi. La decisione, annunciata nel pomeriggio dal ministero albanese degli Esteri, è stata resa nota all’ambasciatore della Russia a Tirana, Aleksander Karpushin, “al quale è stato comunicato che i due diplomatici sono state considerate persona non grata, a causa della loro attività in violazione al loro status diplomatico”, spiega il comunicato delle autorità albanesi. Mosca nei prossimi giorni risponderà con misure simmetriche all’espulsione dei diplomatici russi da parte dei paesi europei, le misure di risposta verranno elaborate per ciascun paese, comunica una fonte del Ministero degli esteri russo.
“La risposta sarà simmetrica. Lavoreremo nei prossimi giorni e daremo una risposta per ogni paese” ha detto la fonte.
Il capo del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha dichiarato che la decisione di espellere i diplomatici russi a causa del “caso di Skripal” è stata adottata da 14 Stati membri dell’UE.
“Con l’espulsione dei nostri diplomatici, i paesi europei che hanno preso tale decisione riceveranno un “regalo in cambio” contro i rappresentanti delle loro ambasciate in Russia. Lo stesso vale per l’Ucraina”, ha dichiarato il primo vice capo del Comitato internazionale del Consiglio della Federazione Vladimir Jabarov.
Nella città inglese di Salisbury il 4 marzo sono stati avvelenati la spia britannica Sergei Skripal e sua figlia Julia. Il Regno Unito afferma che la Russia è coinvolto nell’avvelenamento dei due con la sostanza A234, la Russia lo nega categoricamente.