Si è riunito per la prima volta a Capitol Hill, il 115/mo Congresso americano, eletto lo scorso 8 novembre. Sono 241 i repubblicani che siedono da oggi alla Camera dei rappresentanti, mentre 194 sono democratici. Al Senato i repubblicani sono 54 e i democratici 48. Nell’edificio bianco di Capitol Hill la maggioranza è saldamente in mano ai repubblicani e l’agenda è dettata via Twitter dal presidente in pectore, Donald Trump, che prenderà formalmente il potere il prossimo 20 gennaio. Stop all’indebolimento dell’ufficio etico. Una prima falsa partenza c’era già stata in un incontro a porte chiuse dove era stato deciso di indebolire le funzioni dell’ufficio per l’etica dello stesso Congresso, che deve indagare su eventuali illeciti commessi dagli eletti. Trump non ha gradito: “Con tutto ciò che il Congresso ha da fare, avevano davvero bisogno di mettere come principale priorità l’indebolimento dell’organo di controllo, per quanto poco bilanciato possa essere?”, ha scritto il milionario su Twitter. “Concentratevi sulla riforma fiscale, la riforma dell’assicurazione medica, e molte altre cose di maggiore importanza!“, ha tuonato rivolto ad un Congresso dove siedono 435 nuovi membri della Camera ed è stato rinnovato un terzo dei 100 senatori. E qualche ora dopo i repubblicani hanno deciso di fare marcia indietro.
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