Occorre che i paesi ricchi tra cui l’Italia sospendano temporaneamente i monopoli sui brevetti e altri diritti di proprietà intellettuale su farmaci, test diagnostici e vaccini utili per la risposta al Covid-19 per tutta la durata della pandemia: è quanto chiede
Medici Senza Frontiere (MSF), sottolineando che questa iniziativa può potenzialmente salvare miliardi di vite.
Domani 4 febbraio, ci sarà una nuova riunione all’Organizzazione Mondiale del Commercio per discutere sull’istanza presentata da India e Sudafrica di sospendere temporaneamente i brevetti.
Questa iniziativa trova l’opposizione – tra gli altri Paesi – anche dell’Italia: profondamente colpita durante la prima ondata dalla mancanza di strumenti medici per combattere il Covid-19, ancora adesso impegnatissimo a contrastare i contagi, il nostro Paese potrebbe soltanto trarre beneficio da questa iniziativa.
Un posizionamento italiano all’interno dell’Europa, congiuntamente ad altri paesi membri, potrebbe inoltre rappresentare un’azione concreta per far fronte alla straordinarietà di questa emergenza sanitaria.
L’urgenza posta dall’aumento dei casi di Covid-19 in tutto il mondo e l’impatto devastante che ne deriva, pongono tutti i governi di fronte alla responsabilità di scelte politiche forti a favore della salute pubblica di tutti i cittadini.
Il supporto a questa proposta potrebbe rappresentare una concreta risposta al perseguimento del bene comune e favorire un accesso sostenibile al vaccino Covid-19.
Silvia Mancini, esperta di salute pubblica di MSF, a questo riguardo dichiara: “Questa pandemia ha amplificato, rendendole ancora più evidenti, le disuguaglianze e gli squilibri tra il Nord e il Sud e del mondo. I governi non devono perdere altro tempo nel perseguire soluzioni concrete per fermare questa iniquità”.
“Abbiamo – continua Mancini – un messaggio semplice per i governi che si oppongono a questa storica proposta di sospensione dei monopoli: non bloccatela! Non è una partita che si gioca ad armi pari, quindi anche se non ne avete bisogno o non siete d’accordo, non impedite ad altri paesi di poter ricorrere a questa misura per proteggere i propri cittadini. Questa pandemia non cesserà finché non sarà finita per TUTTI”.
La proposta di sospensione della proprietà intellettuale consente ai paesi di non far rispettare, applicare o implementare brevetti e altre esclusività che potrebbero impedire la produzione e la fornitura di strumenti medici per combattere il Covid-19, fino al raggiungimento dell’immunità di gregge globale.
Se si riuscisse ad adottarla, questa misura invierebbe un segnale cruciale ai potenziali produttori, che potrebbero iniziare a produrre su ampia scala vaccini e altri necessari strumenti medici contro il Covid-19, senza il timore di essere bloccati da brevetti o altri monopoli.
La proposta è ora ufficialmente co-sponsorizzata da Eswatini, Kenya, Mozambico, Pakistan, Mongolia, Venezuela, Bolivia ed Egitto. Ma un piccolo gruppo di membri dell’OMC tra cui Unione Europea, Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, Svizzera e Australia continua ad opporsi.
Ieri, MSF e organizzazioni della società civile in Sudafrica hanno consegnato una lettera alle ambasciate dei 15 paesi che si oppongono alla sospensione, compresa quella italiana, chiedendo di non ostacolare questa iniziativa.
“Con l’emergere di nuove varianti di Covid-19, molti paesi in Africa stanno ora lottando con un’ondata in rapida espansione della malattia e un sistema sanitario sopraffatto” dichiara il dottor Khosi Mavuso, referente medico di MSF in Sudafrica.
“Siamo preoccupati – sottolinea Mavuso – che senza un accesso universale, sostenibile ed equo agli strumenti medici, la pandemia durerà più a lungo, impattando pesantemente non solo sulle persone, ma anche sulla capacità dei sistemi sanitari di fornire immunizzazione, cura e trattamento per altre malattie, causando più morti e sofferenze. La sospensione dei monopoli mira a porre le vite al di sopra dei profitti, ed è per questo che chiediamo ai paesi di agire in fretta e renderla realtà”.
Dall’inizio della pandemia, la necessità di considerare cure e vaccini per il Covid-19 “beni pubblici globali” è stata ampiamente riconosciuta, ma nonostante l’impegno e le dichiarazioni di alcuni capi di stato, le iniziative messe in atto non hanno portato a risultati significativi.
Le società farmaceutiche continuano ad operare indisturbate secondo modelli convenzionali che prevedono la firma di accordi commerciali protetti da clausole di riservatezza e monopolistici e che rischiano di escludere popolazioni vulnerabili e dimenticate in molti paesi a basso reddito.
La sospensione dei brevetti offre a tutti i paesi l’opportunità di un’azione collettiva per imporsi sui monopoli delle farmaceutiche, ma i paesi opponenti continuano a frenare il processo.
Negli ultimi tre mesi di discussioni all’OMC, i paesi che sostengono la sospensione dei monopoli, oltre a fronteggiare una serie di difficoltà poste dai diritti di proprietà intellettuale, si sono scontrati con l’impossibilità di affidarsi alle alternative legali esistenti né alle azioni volontarie delle aziende di garantire l’accesso globale agli strumenti medici contro il Covid-19.
“Le società farmaceutiche vogliono mantenere i brevetti per impedire la concorrenza, tenere i prezzi alti e garantirsi il monopolio” dichiara Leena Menghaney, responsabile della Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF per l’Asia. “In questa devastante pandemia, i paesi che hanno tradizionalmente sostenuto le multinazionali farmaceutiche dovrebbero smettere di proteggere i loro interessi economici e anteporre gli imperativi di salute. Chiediamo ai paesi che si oppongono alla sospensione della proprietà intellettuale di non ritardare ulteriormente questo processo e dimostrare solidarietà globale. C’è poco tempo e molte vite da salvare”.
Alberto Porcu Zanda