Vasco Rossi, la festa del rock alla Fiera

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Tre, quattro generazioni. La “combricola del Blasco”, anagraficamente e storicamente eterogenea, si ritrova alla Fiera per la prima serata del Non Stop Live 2019.

Rock doveva essere e rock è stato per Cagliari e per tutta la Sardegna. Alle 21 esatte, dai 700 metri quadri degli schermi arrivano dei video futuristici che preparano la miccia ad un concerto esplosivo. Vasco Rossi e i suoi musicisti pigiano sul detonatore e comincia un viaggio che non lascia passeggeri a terra.

Finalmente in Sardegna: benvenuti, benarrivati, bentornati”. I saluti del re del rock italiano precedono “Qui si fa la storia“, “Mi si escludeva“, “Buoni o cattivi“, “La verità” e “Quante volte“, quest’ultima cantata con alto livello di phatos.

Cosa succede in città” fa saltare la Fiera seguite da “Cosa vuoi da me” e “Vivere o niente”. Il tempo di prendere il fiato è arrivano due storiche “bombe” come “Fegato spappolato” e “Asilo (Republic)“ mentre “La fine del Millennio” e il suo countdown sugli schermi chiudono la prima parte.

Vasco si prende una pausa ma per il suo pubblico c’è l’omaggio musicale offerto dalla polistrumentista Beatrice Antolini accompagnata dal “Torre” bassista part timeAndrea Torresani, dal batterista Matt Laug, dal tastierista Alberto Rocchetti, dal trombettista Frank Nemola e i dai grandi chitarristi  Stef BurnsVince Pastano.

Con “Portatemi Dio” l’energia è nuovamente sulla retta via. Con Vasco c’è lo storico bassista Claudio “Gallo”Golinelli che lo accompagna anche con Gli spari sopra” e “C’è chi dice no“.

Arrivano “Se è vero o no” e la melodica “Io no” prima del ritorno al passato con “Domenica lunatica” e la tosta “Ti taglio la gola“ rivista in chiave moderna. “Rewind” è sinonimo di delirio, “Vivere” è pace, tranquillità.

Vasco Rossi, a 67 anni, sembra avere fatto un patto col Diavolo. Torna sul palco con “La nostra relazione”, “Tango (della gelosia)“, “Senza parole” e l’irrinunciabile “Sally”, oramai patrimonio della musica italiana.

Non è ancora finita. Nell’immensa carriera artistica, è possibile rinunciare a “Siamo solo noi”, “Vita spericolata”? Ovviamente no. E’ possibile non interpretare “Canzone“, “una canzone nata proprio qui in Sardegna”.? Per entrami i quesiti la risposta è negativa perchè il pubblico, trascinato dal suo idolo, ha ancora voglia di cantare.

Tuttavia è’ tempo dei saluti e come in un rituale, “Albachiara” manda tutti a casa anticipando l’assolo finale che fa da colonna sonora ai fuochi artificiali sparati sul cielo di Cagliari.

One two, three: Cagliari” e appuntamento a…stasera.

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