
Omicidio per vendetta di questo si è reso protagonista Fabio Di Lello che ha ucciso Italo D’Elisa, 22 anni in viale Perth, a Vasto, con quattro colpi di pistola. D’Elisa conosceva bene il suo carnefice: il marito della donna che aveva investito e ucciso con la sua auto l’estate scorsa. L’agguato è scattato intorno alle 15,30 dopo che D’Elisa, in bicicletta, aveva raggiunto un bar della zona. La condanna a morte è stata eseguita all’uscita di un bar, sul marciapiede. Per D’Elisa non c’è stato scampo: i quattro colpi sparati a distanza ravvicinata lo hanno ferito mortalmente. Alle 17,35 al cimitero di Vasto, sulla tomba di Roberta Smargiassi, i carabinieri hanno trovato la pistola usata per uccidere il ventiduenne.
Il 1° luglio scorso Roberta Smargiassi, 34 anni di Vasto, morì dopo essere stata investita dall’auto di Italo D’Elisa che non si fermò al segnale rosso di corso Mazzini, e prese in pieno lo scooter Yamaha Sh650 guidato dalla donna. La donna morì sul colpo e per gli strani giri della giustizia D’Elisa non venne neanche imputato per omicidio stradale. Pochi mesi prima la donna si era sposata con un calciatore del San Salvo, Fabio Di Lello, appunto, che non avrebbe retto al dolore della scomparsa della sua donna. Oggi quindi la decisione di ammazzare l’investitore. In serata poi Di Lello si è costituito ai carabinieri.
Su Facebook aveva lasciato scritto il suo disperato grido di dolore: «La mia Roberta mi è stata rubata, rubata ai propri sogni, ai progetti di vita, rubata al suo desiderio di essere madre, rubata al mio amore, agli amici, al suo amore per la vita, al suo sorriso, ai suoi genitori a tutti noi». E una foto, nel suo profilo, simbolica, tratta dal film “Il gladiatore”, la scena quella in cui Massimo Decimo Meridio torna dalla guerra e scopre la sua famiglia massacrata per vendetta. Appuntamento fisso con il Nicolino Smargiassi, papà di Roberta, al cimitero. Da tempo, però, sembra che andasse dicendo proprio al suocero che a «quello» gliel’avrebbe fatta pagare.
Il cadavere di Italo D’Elisa (foto Gianfranco Daccò)

Giornalista. Direttore responsabile