Città del Vaticano. È ufficiale, Giovanni Paolo I è avviato alla beatificazione. Dopo che la sessione ordinaria dei cardinali e vescovi della Congregazione delle cause dei santi la mattina di martedì 7 novembre si è espressa con voto unanime in favore dell’«eroicità delle virtù» di Albino Luciani , Papa Francesco ha firmato, in occasione di una udienza concessa al prefetto del dicastero, il cardinale Angelo Amato, il decreto sulle virtù eroiche del Papa veneto che regnò per 33 giorni nell’estate del 1978.
Il Servo di Dio Giovanni Paolo I (Albino Luciani) diventa, così, “Venerabile”, in attesa della beatificazione vera e propria. Come riporta il quotidiano, lastampa.it in un articolo di Jacopo Scaramuzzi, prima di allora sarà necessario che il dicastero dei santi approvi un miracolo attribuito all’intercessione di Papa Luciani e avvenuto dopo la sua morte.Per un possibile miracolo si è già chiuso il processo diocesano a Buenos Aires, mentre per un secondo è in corso. E non è ancora stato deciso quale delle due guarigioni inspiegabili sarà scelta dal postulatore della causa, il cardinale Beniamino Stella, per essere presentata alla Congregazione. Con la firma papale si conclude il processo romano, che, dopo quello diocesano (avvenuto a Belluno dal novembre 2003 al marzo 2008), aveva già superato, il 1° giugno scorso, il voto positivo del congresso dei consultori teologi.
Per un Pontefice subito amato dai semplici fedeli, ma a lungo schiacciato, nella opinione pubblica e nella memorialistica, sulla brevità del suo pontificato e sulla sua morte improvvisa, «anche l’epilogo compiuto della Causa – che si offre quale contributo per una sistematica ricerca e una riscoperta – diviene allora non la riabilitazione staliniana dei caduti, non una questione di risarcimento o di “ricorso in appello”, ma un atto di resipiscenza profonda, che restituisce a Luciani esattamente quello che Luciani ha significato nella e per la Chiesa», ha scritto Stefania Falasca, vice-postulatrice della causa guidata da padre Vincenzo Criscuolo, nel libro recentemente uscito “Papa Luciani. Cronaca di una morte” (Piemme) che ricostruisce in modo documentato le ultime ore della morte del Pontefice veneto e ricostruisce al contempo il significato e lo spessore del suo pur breve pontificato. «Diviene così un atto di giustizia e di pace, cioè un vero atto di Chiesa. Non si è potuto del resto ignorare che dalla morte di Giovanni Paolo I una fama di santità non artefatta, non sponsorizzata da strategie ecclesiastiche, si è diffusa sempre più in crescendo spontaneamente e universalmente. La voce degli umili ha scalzato il silenzio». «Il riconoscimento delle “virtù eroiche” di Albino Luciani e la sua proclamazione come “venerabile” da parte della Chiesa ci fanno dire il nostro grazie al Signore», ha affermato il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, commentando la promulgazione del decreto. «L’esile figura dell’indimenticato prete della Diocesi di Belluno, per così breve tempo Pontefice, diventa esempio di santità a cui guardare sapendo di trovare in lui quel saldo riferimento di fede, speranza e carità che, da sempre, hanno caratterizzato le genti venete».
«Il suo motto “Humilitas” – ha aggiunto Moraglia – oggi risplende come sintesi della sua vita. Umiltà e mitezza, infatti, nel momento in cui sono carattere autentico e genuino della persona, non sono segno di debolezza, tiepidezza o remissività di fronte alle sfide culturali e sociali, anche difficili e complicate, talora intrise di ideologia, del mondo». «L’umiltà e la mitezza – ha concluso il patriarca – dicono una sapienza intrisa e ispirata dal Vangelo di Gesù e segno di un amore appassionato per il bene delle persone: la “salus animarum”.La semplicità, il modo diretto di parlare, il tratto cordiale ma fermo con cui Luciani sapeva relazionarsi e comunicare possono essere un preciso riferimento e uno stimolo anche per noi, oggi, nel riuscire a trasmettere la gioia, la forza e la bellezza di una vita trasformata dal Vangelo».