Nessun paziente resterà senza assistenza e tanto meno nessun lavoratore sarà privato del suo stipendio pena la risoluzione del contratto stesso e la perdita dell’accreditamento. E’ emerso questo nella conferenza stampa odierna voluta dalla Regione e dalla Ats.
“Ats ha chiesto all’associazione di regolarizzare la sua situazione ed entro ieri avremmo dovuto avere la comunicazione dell’avvenuto pagamento delle retribuzioni arretrate” hanno spiegato l’ assessore alla Sanità Arru e il dg Ats Moirano-
“Dal momento – continuano – che ciò non è avvenuto, Ats ha mandato una nota con la quale comunica all’Aias la risoluzione del contratto e la prosecuzione dell’attività, fino al 31 dicembre, per ragioni di pubblica utilità”.
Regione Sardegna e Ats si impegnano da subito a trovare la soluzione migliore per garantire l’assistenza e l’occupazione, ma non chiudono la porta in faccia all’Aias: “In questi mesi ci auguriamo che dia ai lavoratori tutto ciò che spetta loro. Ribadiamo che non c’è mai stato alcun atteggiamento pregiudiziale nei confronti dell’Aias.”
Ats è in regola col pagamento delle fatture (ai 60 giorni), sono stati pagati anche i decreti ingiuntivi, con provvisoria esecuzione, da quasi 2 milioni di euro, mentre non può essere accolta la fideiussione presentata da Aias lo scorso 27 luglio perché rilasciata da un intermediario sospeso dalla Banca d’Italia. Sul contenzioso (per un totale di 15 milioni di euro) si attende la pronuncia dei giudici.
In merito alle accuse di mancati pagamenti, Arru ricorda che “al primo incontro in Prefettura a Cagliari, sulla vicenda Aias, l’associazione dichiarava un credito di 42 milioni nei confronti della Regione. A chi governava allora, domando perché non abbiano pagato, visto che ora ritengono fossero soldi dovuti”.