Via dalla Pubblica Amministrazione chi commette molestie a carattere sessuale

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La bozza del contratto per gli statali, visionata dall’ANSA, esplicita e rafforza le sanzioni per chi commette  molestie a carattere sessuale nella Pubblica Amministrazione: in prima battuta si incappa in una sospensione (fino a un massimo di 6 mesi) ma se il comportamento si ripete, nell’arco del biennio, scatta il licenziamento. La ‘pena’ massima è prevista se c’è “recidiva” di “atti o comportamenti o molestie a carattere sessuale” o “quando l’atto, il comportamento o la molestia rivestano carattere di particolare gravità”.

“Si applica” il licenziamento anche per lo statale che accetta o chiede, per sé o per altri, regali o altre utilità non di modico valore, al di sopra dei 150 euro, come contropartita per essersi adoperati, nell’ambito del proprio ufficio, a vantaggio diretto di chi fa il dono. Un capitolo della bozza di contratto è dedicato al codice disciplinare che recepisce il regolamento sulla condotta del 2013 chiarendo nei casi di scambio di favori non sia solo possibile (lo è già) ma è esplicitamente prevista l’espulsione.

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