CAGLIARI POST

“Vita, Morte e Miracoli”, Beatrice Schiros si racconta al Teatro Alkestis il 29 e il 30 novembre

Un ironico autoritratto d’artista con “Vita, Morte e Miracoli” di e con Beatrice Schiros, attrice di teatro e di cinema (Premio Mariangela Melato 2016 e Premio ETI / Le Maschere del Teatro Italiano per “Cous-Cous Klan”) che si racconta in un coinvolgente monologo tra ricordi e aneddoti di un’intensa carriera.

In cartellone venerdì 29 e sabato 30 novembre alle 21 al Teatro Alkestis in via Loru n. 31 a Cagliari, il nuovo duplice appuntamento si inserisce nella rassegna “Discovery / Nuove scritture e linguaggi della scena contemporanea” organizzata da BAM Teatro.

Riflettori puntati sull’eclettica artista, diretta da registi come Marco Sciaccaluga e Massimo Navone e al cinema da Paolo Virzì e Cristina Comencini, ma nota al grande pubblico anche per i ruoli di Cristina Meloni in “Camera Café” e Margherita Lobascio in “Fuoriclasse”, che si mette idealmente a nudo in una sorta di “confessione” in chiave di stand-up comedy, per affrontare temi come la famiglia e gli affetti, i successi professionali e gli incontri dietro le quinte e sul set, narrati con sottile umorismo, mettendo in risalto gli aspetti tragicomici e paradossali dell’esistenza.

Una donna allo specchio, che parla di sé, rivive la propria storia dall’infanzia all’adolescenza, fino alla giovinezza e all’età adulta e ripercorre i momenti cruciali del suo percorso artistico, in un dialogo diretto con il pubblico: Beatrice Schiros, attrice drammatica diplomata alla scuola del Teatro Stabile di Genova, ma con un talento straordinario e a lungo nascosto per la comicità e la narrazione che mescola l’irriverenza caustica alla Dorothy Parker con la schiettezza emiliana, è conosciuta tra i suoi colleghi per «gli aneddoti divenuti bibbia nel teatro italiano e pian piano passati alla platea dei suoi sostenitori, anche grazie alla rete e più tardi alla televisione».

Tra allegria e disincanto, note autobiografiche e memorie familiari, Beatrice Schiros – per dodici anni interprete iconica di Carrozzeria Orfeo, oltre alla feconda collaborazione con il Teatro dell’Archivolto – in “Vita, Morte e Miracoli” (produzione BAM Teatro – Progetto Biografie) porta in scena «una vita da inascoltata con l’ausilio dei suoi animali». Tra «bevute riparatorie (ma non sue) e disastrose ricette di vita (anche queste non sue)», l’attrice descrive la condizione di una donna moderna impegnata, tra equilibrismi sentimentali e piccole e grandi tragedie, crisi professionali e dilemmi esistenziali, in una personale e ardua ricerca della felicità.

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