XXXIV Festival Oltre i Confini, domani a Quartu Sant’Elena canta Nada 

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La voce inconfondibile di Nada Malanima inaugura la XXXIV edizione di “Oltre i Confini” / Festival di Musica e Teatro organizzato dal Teatro Actores Alidos con la direzione artistica di Gianfranco Angei: riflettori puntati sulla cantautrice toscana, protagonista giovedì 21 settembre) alle 21 sul palco dello spazio en plein air presso l’ex Caserma in via Roma n. 30 a Quartu Sant’Elena, insieme al chitarrista Andrea Mucciarelli, per un’antologia di brani indimenticabili, dalla famosissima “Ma che freddo fa” con cui debuttò giovanissima al Festival di Sanremo, salendo in vetta alla hit parade italiane, alla celeberrima “Amore disperato” e ancora “Ti stringerò”, la sanremese “Luna in piena” (che dà il titolo all’album premiato al MEI) e “Senza un perché” (nella colonna sonora di “The Young Pope” di Paolo Sorrentino) accanto all’omaggio a Piero Ciampi con “Il porto di Livorno” – per una notte di note tra ricordi ed emozioni.

Icona della musica leggera italiana nel mondo e della canzone d”autore, artista raffinata e poliedrica, Nada ritorna nell’Isola con il nuovo progetto, ispirato al Nada Trio con Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti, rispettivamente chitarrista e contrabbassista della Piccola Orchestra Avion Travel, con cui ha inciso due albums – il fortunato “Nada Trio” del 1998 e “La posa” del 2017 – il felice sodalizio interrotto dalla prematura scomparsa di Fausto Mesolella, poco prima dell’uscita dell’ultimo disco: dall’incontro con Andrea Mucciarelli, musicista eclettico che spazia tra classica e rock, blues e jazz (all’attivo tournées con Suzanne Savage e Ornella Vanoni e collaborazioni con l’ORT di Nicola Piovani, Dennis Bovell, Giovanni Falzone, Aziz Şenol Filiz e, tra gli altri, Nico Gori, Marco Benedetti, Silvia Bolognesi e Irene Jalenti) ha preso forma il Nada Duo. Un dialogo intrigante tra voce e chitarra, in una dimensione intimistica, quasi cameristica, per riscoprire il fascino di canzoni ormai entrate nell’immaginario, tanto da diventare simboli di un’epoca, di una società e di una temperie culturale, capaci a distanza di decenni di far risuonare le corde del cuore, di far riflettere, pensare e sognare.

Nada, interprete sensibile e versatile, ha saputo dar voce ai sentimenti più delicati e profondi, ai differenti stati d’animo, dall’allegria al dolore, dalla rabbia alla malinconia, attraverso il canto, trasfigurando in musica un universo interiore, attraversando territori differenti, dal pop al rock, per poi scoprire la scrittura poetica di Piero Ciampi, nell’album “Ho scoperto che esisto anch’io” e collaborare con cantautori come Antonello Venditti, Riccardo Cocciante e Claudio Baglioni, Renzo Zenobi e Paolo Conte, sposando il successo commerciale con un repertorio più leggero a una vena più lirica, fino a diventare autrice delle sue canzoni.

Nella sua lunga e intensa carriera, caratterizzata fin dagli esordi da un grande apprezzamento di pubblico e critica, con rari insuccessi, tra cui quello sanremese di “Bolero”, che segnerà però una svolta nel suo percorso, inducendola forse a ripensare il suo modo di fare musica, cercando forse una linea più autentica e personale, l’artista di Rosignano Marittimo ha inciso numerosi albums, a partire da quel primo e già emblematico “Nada” (1969) che dà già la misura del suo talento e del suo carisma. A seguire “Io l’ho fatto per amore” (1970), “Ho scoperto che esisto anch’io” (1973) con le canzoni di Piero Ciampi, “1930: Il domatore delle scimmie” (1975) con la Reale Accademia di Musica, e ancora un disco intitolato semplicemente “Nada” (1976 per RCA, ristampato nel 1977, con “Lontano, lontano” invece di “Sarà”) e ancora “Nada” (1979) per l’album che comprende “Pasticcio universale”, “Dolce più dolce”, “Tentazioni” e “Candida follia”, “Quando sarò”, “Fandango” e “Febbre senza malattia”.

Tra gli albums più conosciuti e amati – ma la scelta sarebbe ardua – anche “Smalto” (1983), con la hit “Amore disperato”, accanto a “Da grande” e “Angelo ribelle”, e poi due dischi caratterizzati da sonorità elettroniche come “Noi non cresceremo mai” (1984) e “Baci Rossi” (1986), e l’intenso “L’anime nere” (1992 – uscito anche in Francia), di cui firma anche le canzoni e che rivela la sua anima rock, seguito da “Dove sei sei” (1999) con il brano “Guardami negli occhi”, con cui ha conquistato il decimo posto a Sanremo e “L’amore è fortissimo e il corpo no” (2001) con una forte cifra autoriale, in cui s’intrecciano punk, elettronica, danze popolari, rock e pop, con un afflato quasi mistico. E ancora “Tutto l’amore che mi manca” (2004), prodotto da John Parish e il fortunato “Luna in piena” (2007); “Vamp” (2011) con la partecipazione degli Zen Circus e “Occupo poco spazio” (2014) nella rosa dei finalisti delle Targhe Tenco; impossibile non lasciarsi ammaliare da “L’amore devi seguirlo” (2016), un disco insieme intimistico e impegnato, che tocca temi cari all’artista; poi è la volta di “È un momento difficile, tesoro” (2019), tra bisogno d’amore e desiderio di solitudine, che si chiude con la dolcezza e la fragilità di “Un angelo caduto dal cielo”; fino al più recente “La paura va via da sé se i pensieri brillano” (2022) in un alternarsi di ballads e metriche coinvolgenti e ipnotiche, tra il rammarico per le tragedie e le contraddizioni del presente e anticipazioni di utopie future.

Sul filo della memoria il Nada Duo, con Nada (voce) accompagnata da Andrea Mucciarelli (chitarra) ripropone alcune delle canzoni più significative del repertorio dell’artista toscana, reinterpretandole, sulla falsariga delle registrazioni e delle sperimentazioni del Trio, e trovando una nuova misura e nuovi equilibri, riscoprendo anche pezzi classici della tradizione popolare come “Maremma”. Un appuntamento da non perdere con la cantante, ma anche attrice, dagli sceneggiati televisivi al teatro con Dario Fo, Giulio Bosetti e Marco Messeri, al cinema con il film “Con gli occhi chiusi” di Francesca Archibugi (dove canta anche nella colonna sonora), autrice di libri tra cui “Il mio cuore umano”, sulla sua storia, portata sul grande schermo da Costanza Quatriglio con “La bambina che non voleva cantare”: Nada darà il la al XXXIV Festival “Oltre i Confini” con la sua energia e la sua grazia, la sua bravura e la sua capacità di spaziare tra differenti registri e stili, per raccontare la complessità dell’animo umano e i chiaroscuri dell’esistenza, in un concerto attesissimo e già sold out. 

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